Solitamente le preoccupazioni maggiori per i proprietari che hanno scelto cucciolo da adottare e che sta per arrivare a casa sono rivolte al suo benessere, alla sua alimentazione e come la gestione quotidiana.
Purtroppo troppo spesso per poca informazione e per colpa di individui che sanno bene come restare anonimi, ci si dimentica di chiedere le dovute garanzie come il pedigree ENCI, i controlli ufficiali e test genetici sulla salute dei genitori e il microchip di riconoscimento.
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Microchip: cos’è e come viene inserito
Il microchip, obbligatorio da Gennaio 2001, fornisce tutte le informazioni sul primo proprietario del cucciolo (allevatore) e su eventuali passaggi successivi registrati nel database dell’anagrafe canina.
Questo minuscolo chip grande come un “chicco di riso” è un elemento passivo: non emette fonti di energia, contenente un anima di silicio e ferrite, avvolto da un filamento di rame e un condensatore.
Questo microscopico chip, che trasmette al lettore il numero identificativo del cucciolo, supera di poco i 10 mm di lunghezza e 2 mm di larghezza può essere inoculato solo da un veterinario abilitato attraverso una piccola e innocua iniezione sulla scapola sinistra al garrese con una siringa monouso.
L’inserimento del microchip e la sua presenza sottocutanea non crea nessun problema al cucciolo e garantisce il riconoscimento del cane e il tracciamento del proprietario nel caso di smarrimento o abbandono.
La registrazione del cane in anagrafe canina avviene a volte automaticamente dopo l’inserimento.
Intestare direttamente i cuccioli ai nuovi proprietari dei cuccioli è illegale: il primo proprietario dei cuccioli deve corrispondere al proprietario in anagrafe della madre.
Microchip: quali animali d’affezione devono averlo?
Dal 1 Gennaio 2001 è obbligatorio inserire il microchip sui cani di razza ma anche sui meticci.
Oggi tutti gli animali d’affezione (cani, gatti, furetti) che necessitano di passaporto europeo per viaggiare devono essere monitorati sul territorio.
Molte associazioni in questi ultimi anni hanno spinto per portare l’identificazione con microchip obbligatoria anche su altri animali che oggi sono molto diffusi nelle case: questo buon senso aiuterebbe a ridurre il numero degli abbandoni e cessioni non in regola e faciliterebbe il riconoscimento in caso di smarrimento dell’animale.
Microchip: perchè è importante?
Può succedere che mentre siete fuori per strada o in un bosco con il vostro cane libero, improvvisamente lui scompaia dalla vostra vista nonostante il richiamo e magari in poche ore percorre decine di chilometri e si trovasse senza riferimenti in un paese vicino: grazie al microchip chiunque lo ritrovi, munito di lettore apposito, può risalire al proprietario.
Questa brutta disavventura è realmente successa a fine 2017 quando i botti di capodanno fecero scappare un Bovaro del bernese proveniente dall’allevamento Montevento nel Bergamasco, fortunatamente una storia con lieto fine.
Questo chip sottocutaneo che per legge è obbligatorio, aiuterebbe anche a ridurre la piaga dei cani e gatti abbandonati, poiché chi compie questo reato è punibile penalmente con la reclusione da tre mesi a un anno e con la multa da euro 3.000 a euro 15.000.
Il microchip collegato all’anagrafe canina può essere inoculato sia dal vostro veterinario di fiducia che presso le Asl veterinarie di competenza.
Cosa aspetti per essere in regola? Dotare il tuo cane di microchip è un dovere per te, un diritto per il tuo migliore e fedele amico a quattro zampe.