Farsi trovare quando conta: perché i professionisti scelgono la SEO e non la pubblicità
di Redazione
06/06/2025
I professionisti che scelgono di entrare nel panorama digitale e di portare le proprie competenze e attività online, hanno bisogno di comprendere come sia importante distinguersi ma non per una questione di presenza, ma di autorevolezza della propria professionalità.
Soprattutto per professionisti come: avvocati, consulenti del lavoro e commercialisti non basta essere riconoscibili, bisogna far comprendere al proprio pubblico di riferimento che si è affidabili, che si è in grado di emergere nel momento in cui qualcuno sta cercando quello che offri.
Un avvocato, un commercialista, un consulente del lavoro deve trovare la giusta visibilità online, non una visibilità “qualunquista” che non porta traffico qualificato, o utenti fiduciosi nelle vostre capacità.
In ambito digitale per riuscire a ottenere questi risultati, si può utilizzare uno strumento in grado di lavorare proprio su questi aspetti. E non è la pubblicità a pagamento, ma bensì la SEO.
La visibilità vera non si compra, si costruisce
Molti professionisti, soprattutto chi ha avviato da poco la propria attività o ha deciso di investire nella propria presenza digitale, tendono a pensare che la soluzione più rapida sia quella più efficace. E in un certo senso è comprensibile: creare una campagna su Google Ads o Meta è apparentemente semplice. Si sceglie un budget, si imposta un target, si attende il traffico. Il problema arriva dopo: quando i clic si interrompono insieme ai fondi. E spesso, anche mentre sono attivi, quei clic non si traducono in richieste reali, né tantomeno in clienti. La SEO segue una logica diversa, in quanto non spinge il professionista davanti agli occhi dell’utente come l’advertising, ma lo porta al professionista in modo organico, lo fa trovare quando l’utente sta cercando qualcosa di preciso. Quindi c’è un’enorme differenza tra apparire e comparire nel momento giusto. La SEO lavora su quest’ultima opzione. Ed è per questo che oggi rappresenta una delle leve più intelligenti per costruire reputazione online.Il punto di partenza: un sito che funziona
Tutto parte da qui, non esiste posizionamento organico senza un sito pensato in modo strategico. Eppure, ancora oggi, tantissimi siti professionali appaiono come vetrine vuote, poco aggiornate, con testi generici e pagine che non danno alcuna risposta concreta a chi le visita. Un sito efficace per un professionista deve invece essere costruito intorno alle esigenze dell’utente. Non bastano due righe di presentazione e una pagina “contatti”: servono contenuti, chiarezza, approfondimento. E tecnicamente, il sito deve essere leggibile dai motori di ricerca, veloce, mobile-friendly, ben strutturato. Tutti questi aspetti rientrano in quella che si chiama SEO on site, significa curare ogni dettaglio interno al sito affinché venga premiato da Google e – cosa ancora più importante – sia utile per chi lo naviga.Le parole contano, fai attenzione ai contenuti
Un altro aspetto spesso sottovalutato riguarda il linguaggio, chi arriva sul sito di un avvocato specializzato in diritto di famiglia, ad esempio, non cerca formule giuridiche incomprensibili. Cerca risposte. Vuole capire come si fa una separazione consensuale, cosa comporta l’affidamento condiviso, quanto costa un ricorso. Lo stesso vale per un consulente del lavoro o un commercialista. La creazione di contenuti testuali ottimizzati, per le pagine di servizio, per le sezioni principali e per il blog, è uno dei fattori della SEO. Ma attenzione: ottimizzato non significa artificiale o pieno di parole chiave forzate. Al contrario: i testi devono essere fluidi, umani, pertinenti, e devono intercettare le ricerche reali degli utenti. Esistono strumenti professionali – come SEOZoom, SEMrush o Ubersuggest – che aiutano a identificare le keyword più cercate nel proprio ambito. Ad esempio, non si cerca semplicemente “avvocato Milano”, ma “avvocato esperto in diritto del lavoro Milano” oppure “consulente per contratto smart working”. Più la chiave è specifica, più sarà possibile posizionarsi per utenti in target.L’autorevolezza si costruisce fuori dal sito
Oltre alla SEO on site, c’è un’altra parte fondamentale del lavoro di posizionamento: la SEO off site. E qui entra in gioco un’attività cruciale, spesso trascurata dai professionisti: la link building. Cos’è, in parole semplici? È l’insieme delle attività che servono a ottenere link in entrata da altri siti autorevoli e pertinenti. Non basta avere un sito ben scritto: se nessuno ne parla, per Google non è rilevante. Ecco perché è importante pubblicare articoli, guide, approfondimenti anche su blog esterni e portali verticali, cioè focalizzati sul proprio settore. Un contenuto firmato da un avvocato su un blog dedicato ai temi legali, ad esempio, ha un valore doppio: migliora il posizionamento del sito di origine e rafforza la reputazione di chi lo ha scritto. Tra i portali tematici che possono essere un punto di riferimento per chi vuole costruirsi un’autorevolezza con la SEO, e al di fuori del proprio sito web, c’è il Blog dei Professionisti. Una piattaforma dedicata a contenuti firmati da commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro e altri esperti, in cui è possibile pubblicare articoli informativi, guide normative, commenti a sentenze o aggiornamenti tecnici. Scrivere su piattaforme come questa significa entrare in contatto diretto con un pubblico realmente interessato, e al tempo stesso costruire backlink di qualità. Ed è proprio la qualità dei link – più che la quantità – a influenzare positivamente la Domain Authority di un sito. La DA (Domain Authority) è un indicatore, sviluppato da Moz, che misura su una scala da 1 a 100 l’affidabilità percepita di un dominio. Più è alta, più è probabile che i contenuti del sito si posizionino bene. E non è l’unico strumento disponibile: anche SEOZoom, ad esempio, fornisce uno score chiamato Zoom Authority (ZA), utile per monitorare la crescita e le performance del sito nel tempo.SEO e advertising: una scelta
Non si tratta di demonizzare la pubblicità, naturalmente, l’ADV ha un suo valore, soprattutto per promozioni a tempo o iniziative commerciali. Ma nel mondo delle professioni – dove conta la credibilità, non solo la visibilità – i contenuti scritti e ottimizzati restano l’investimento più solido. Il motivo è semplice: la SEO non si spegne quando finisce il budget. Un buon contenuto continua a lavorare anche mesi dopo la pubblicazione. Se è ben costruito, se intercetta una query reale e risponde in modo preciso, resta visibile, e continua a generare visite, fiducia, contatti. La pubblicità può funzionare bene nel breve periodo. Ma nel lungo periodo, senza contenuti di valore e una struttura SEO ben pensata, la visibilità si dissolve. E insieme a quella, anche la possibilità di costruire una reputazione solida online. Oggi, chi cerca un professionista lo fa online, ma per farsi scegliere è necessario esserci nel modo giusto. Investire nella SEO significa costruire, giorno dopo giorno, una presenza solida, credibile e visibile. Significa farsi trovare nel momento in cui qualcuno ha bisogno, con contenuti che rispondono davvero. E permette di farlo senza scorciatoie, senza promesse facili, ma con metodo, competenza e visione. Perché, alla fine, il valore di un professionista si misura anche da come sa raccontarsi. E la SEO è uno strumento concreto per farlo bene, con efficacia e continuità.Articolo Precedente
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