L’ingegno dei Designer spesso ci stupisce, lo sfogo della fantasia e la capacità di applicarla ad oggetti che trovano poi spazio nelle nostre case fornisce ai nostri ambienti un maggiore carattere ma talvolta il Design diventa quasi follia.
Se facciamo un parallelo con il mondo della moda, in questo vediamo spesso nelle sfilate di grandi stilisti delle creazioni che certamente nessuno indosserebbe mai in nessuna occasione, stili portati all’esasperazione, all’eccesso, rappresentano in realtà soltanto l’esplicitazione di una tendenza, la visualizzazione di un particolare che diversamente potrebbe passare inosservato, per essere recepito nella creazione di capi da indossare nella vita di tutti i giorni o in specifiche occasioni. Sempre nella moda c’è poi il Pret-a-Porter, l’abbigliamento creato per essere indossato, appunto, da subito, creazioni di moda che recepiscono le tendenze traducendole in capi di pronto uso.
Non è molto diverso nel Design: spesso i Designer creano oggetti che probabilmente nessuno metterebbe mai in casa propria così come pensati ma questi ispirano la creazione di oggetti coerenti con quell’idea innovativa e questi sì, trovano spazio nelle case. Tutto questo è comprensibile ma a volte le cose sfuggono di mano e i designer creano oggetti che non rappresentano un Trend ma sono oggetti finiti, proposti precisamente per l’uso ma definibili assolutamente inutili, se non addirittura assolutamente inutilizzabili e in questo senso c’è da domandarsi perché tanta genialità viene incanalata in cose inutili, perché una mente così creativa deve sprecarsi in oggetti di questo genere.
Gli oggetti impossibili
Una nota Designer, una mente brillante in questo campo, ammirevole, Katerina Kamprani, ha voluto creare una collazione di oggetti di uso quotidiano ma assolutamente inutilizzabili o semplicemente inutili, la collezione “The Uncomfortable” che invece di semplificare la vita la complicano oltremodo, portando semplici atti quotidiani a imprese al limite dell’impossibile. Portando il concetto al limite, tanto varrebbe inventare una forchetta da brodo o un cucchiaio bucato e via di questo passo. Uno degli oggetti pressoché inutilizzabili creati da questa artista del Design, è la forchetta con il manico a catenella; non una catenella irrigidita ma così come è: una vera sfida usarla, praticamente un’impresa impossibile.
Altro oggetto di Design che si presenta come di difficile utilizzo è l’ombrello di marmo, certamente un ombrello che resiste anche alle folate di vento più forti senza rovesciarsi e resistente anche alla grandine più grossa e violenta ma che fatica passeggiare con questo ombrello e poi come si chiude? Sullo stesso tema gli stivali da pioggia senza punta che inficiano totalmente la funzione degli stivali stessi. Altro esempio di inutilità la pentola per la pasta con i manici troppo ravvicinati, inutilizzabili o i calici da Champagne siamesi, una vera impresa utilizzarli senza rovesciarsi tutto addosso. Si tratta, quindi, di oggetti comuni nei colori e nel materiale utilizzato ma modificati nella forma in modo da rendersi pressoché inutilizzabili. Un bello scherzo, quello messo in atto da Katerina Kamprani, una collezione ironica e divertente ma davvero non aveva cose più utili da fare?
Va bene, ora che ci siamo fatti qualche risata con tali oggetti, vorremmo ridere ancora di più vedendo la sua creatrice all’opera nel loro utilizzo e non lasciarla libera fino a che non abbia terminato di mangiare una fetta di torta per festeggiare questa sua collezione ma assolutamente con la sua forchetta a catenella e fare una passeggiata sotto la pioggia con l’ombrello di marmo, tutto per domandarsi, alla fine: “ma chi me lo ha fatto fare?” per tornare successivamente a dedicarsi a creazioni un poco più utili e proponibili alle persone comuni.