In Italia esistono molte e ottime scuole di agraria dove i giovani imparano tutte le tecniche teoriche e pratiche per ottenere da un semplice seme piantato il massimo del rendimento, per ottenere piante sane, vitali, che diano il loro frutto in termini di fiore o di alimento nel migliore dei modi.
Se bastasse piantare dei semi per ottenere quello che vuoi, perché mai si dovrebbe studiare tanti anni? Te lo sei mai domandato? Probabilmente a casa hai anche un pezzo di orticello che coltivi con amore ma avrai notato che di anno in anno alcuni ortaggi che pianti vengono meglio e altre volte, invece, i risultati sono scarsi, deludenti, eppure fai sempre nello stesso modo.
Dove sono le differenze? Di certo nelle condizioni climatiche e nella variabilità della Natura: Ci sono anni in cui il clima favorisce la proliferazione di parassiti, insetti, che danneggiano le tue colture e fanno ammalare le piante che, quindi, non producono o producono ortaggi non tanto buoni; in altre occasioni un’eccessiva piovosità o, al contrario, una siccità non fanno crescere bene le piante che sofferenti, non producono, ma esistono anche altri elementi che riducono la tua soddisfazione nel raccolto di ortaggi dal tuo orto.
Devi tenere conto che diversi ortaggi necessitano di diverse sostanze che prelevano dal terreno e contemporaneamente rilasciano nel terreno altre sostanze chimiche, uno scambio, insomma che si realizza tra terreni e pianta. Questo comporta che il terreno dove sono coltivati degli ortaggi si impoverisce di alcune sostanze e si arricchisce di altre. Se nella stagione successiva ripianti gli stessi ortaggi nella stessa area, il terreno povero delle sostanze che necessitano a quegli ortaggi, non potrà dare sufficiente nutrimento e le piante ne soffriranno, riducendo la loro produzione. Ecco, almeno in parte, spiegato il motivo per cui noti delle differenze di rendimento dal tuo orto da un anno all’altro.
Il concetto di rotazione delle colture
La rotazione delle colture serve per mantenere la fertilità del terreno, ridurre l’utilizzo di fitofarmaci in quanto le piante, più sane e correttamente nutrite, si ammalano di meno e resistono di più ai parassiti. L’utilizzo minore di prodotti chimici si riflette anche in un minore inquinamento ma la rotazione delle colture va fatta correttamente e per diversi anni in modo da arricchire nuovamente il terreno di tutte le sostanze che servono in maniera naturale, senza uso di prodotti.
Piante diverse hanno esigenze diverse: i legumi in generale, fave, piselli, fagioli, fagiolini, arricchiscono il terreno, aumentano la sua fertilità mentre le piante che producono ortaggi genericamente molto ricchi d’acqua come i pomodori, melanzane, patate, meloni, angurie, zucchine, cetrioli, sono colture esigenti che assorbono moltissimi nutrienti; lattuga, ravanelli, carote, aglio, cipolle e finocchi sano, invece, mediamente esigenti e spinaci, bietole, erbe aromatiche sono poco esigenti.
Risulta evidente, a questo punto, come le colture più esigenti debbano essere piantate l’anno successivo, laddove nella stagione precedente erano state coltivate piante leguminose che hanno arricchito il terreno mentre laddove il terreno è rimasto impoverito si pianteranno le leguminose che lo ripristineranno nel contenuto di sostanze nutritive.
Nello stesso modo si pianteranno gli ortaggi mediamente esigenti laddove nell’anno prima c’erano piante poco esigenti. Rispettando una rotazione delle colture con questo concetto in mente, si otterrà dal tuo orto il massimo rendimento, con il minimo di spesa e anche con meno lavoro, in quanto le erbe infestanti cresceranno di meno e non avrai necessità di utilizzare fitofarmaci ed altri prodotti chimici. Il vantaggio si riflette anche sulla qualità di ciò che mangi e sulla salute: alimentarsi con ortaggi genuini, senza uso di chimica, certamente migliora il gusto e la salute se ne giova.